Continua la due giorni della Festa dell’Europa all’Aquila, che ha come obiettivo la sensibilizzazione e lo scambio di esperienze sulla candidatura della città terremotata a Capitale europea della Cultura per il 2019. Ieri pomeriggio presso la sede dell’Assessorato all’Ambiente del Comune dell’Aquila si sono incontrate le quattro città che sono già state o che saranno capitali europee della cultura, ospiti all’Aquila in questi giorni. È stato uno scambio di idee e visioni sul futuro della città, un’opportunità per ripensare anche L’Aquila, che sente dal 6 aprile del 2009 sempre più urgente la necessità di ridisegnare se stessa e rigenerarsi.
I delegati ospiti nella città “buco nero d’Italia” prima dell’incontro sono stati accompagnati in una visita in centro storico e hanno potuto vedere con i propri occhi L’Aquila per com’è e non per come la raccontano.
Come ha fatto la città di Guimaraes del Portogallo a vincere la sfida nel 2012 e quali trasformazioni ha subito la città prima e dopo l’evento della capitale europea della cultura l’ha spiegato Carlo Martins, Direttore esecutivo del progetto.
Come invece sta lavorando Sofia della Bulgaria che concorrerà con L’Aquila in una competizione parallela l’ha spiegato Denitza Lozanova, Direttrice dei Programmi per il Sofia Development Association.
“Se vogliamo ricostruire l’Europa da zero dobbiamo ripartire dalla cultura”, così Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Europa all’indomani della Seconda Guerra Mondiale. Per gli ospiti europei venuti all’Aquila bisogna fare lo stesso per la città terremotata.
Lisa D’Ignazio
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