Mentre la Francia diventa oggi il dodicesimo paese che autorizza i matrimoni gay, grazie all'approvazione da parte del Senato transalpino, in Italia il Presidente della Consulta Franco Gallo afferma che il “matrimonio tra persone omosessuali non è incostituzionale”.
Nel giorno in cui i saggi salgono al Colle per presentare il rapporto “Senza seguito invito su unioni di fatto", esce una nota della Consulta in cui si evidenzia che quest'ultima esclude “l'illegittimità costituzionale delle norme che limitano l'applicazione dell'istituto matrimoniale alle unioni tra uomo e donna, ma nel contempo - ha detto Gallo - due persone dello stesso sesso hanno comunque il diritto fondamentale di ottenere riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri, della loro stabile unione". La Consulta, ha ricordato Gallo, "ha perciò affidato al Parlamento la regolamentazione della materia nei modi e nei limiti più opportuni".
Oltre a leggi che garantiscono maggiore uguaglianza nella società, il Presidente Gallo ha richiamato l'attenzione sulla necessità di intervenire il prima possibile sull'attuale legge elettorale. ''Il Porcellum è un sistema che per alcuni aspetti, come il premio di maggioranza, è sospettato di incostituzionalità'', ha affermato Gallo.
L'indirizzo che oggi fornisce questo organo dello Stato è di fondamentale importanza, come ricorda Franco Gallo. “La Carta Costituzionale non è solo un documento normativo da assumere a parametro di decisioni giudiziarie, ma rappresenta - anche e soprattutto - un grande progetto di convivenza solidale, tollerante e civile'', ha affermato il Presidente della Consulta.
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