Il Comune dell’Aquila oggi al Salone della Ricostruzione non si lascia sfuggire l’occasione per rispondere al Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi che ha accusato l'amministrazione comunale di "non saper spendere i soldi della ricostruzione" e, per questo, di essere poco credibile nei confronti del governo.
"Tale situazione – aveva scritto Chiodi in una nota - crea più di un imbarazzo quando, come in questi ultimi giorni, ci si attiva per chiedere nuove e più importanti risorse".
Massimo Cialente Sindaco della città terremotata che ha definito l’affermazione di Chiodi “falsa”, e Pietro Di Stefano l’Assessore alla ricostruzione denunciano il continuo atteggiamento anti-aquilano del Presidente e già Commissario per la ricostruzione che con le sue esternazioni - ha affermato Cialente - mette i bastoni fra le ruote alla possibilità di instaurare un dialogo tra il comune e il governo.
Gli risponde l’Assessore Di Stefano che mette nero su bianco i numeri della ricostruzione.
Dopo la buona notizia dell’approvazione degli emendamenti sull’Aquila in Senato e soprattutto quello che riguarda lo stanziamento di un miliardo e duecento milioni di euro, il Sindaco annuncia la prossima battaglia della città: quella di riottenere il meccanismo di finanziamento con la Cassa depositi e prestiti. L’obiettivo non è solo convincere il governo ma l’Unione europea nella trasferta del Comune e della Provincia dell’Aquila il prossimo 26 giugno.
“Entro 3 o 4 mesi partono i cantieri – ha affermato il Sindaco – e l’asse centrale deve partire entro quest’anno, se riusciamo ad avere i soldi promessi dal premier, circa 200 milioni di euro”.
“Noi entro tre anni dobbiamo tornare a passeggiare la mattina sotto i portici – ha annunciato Cialente – se vinciamo questa battaglia abbiamo vinto contro il terremoto.”
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