E’ stato un fine settimana di grande festa a Teheran
e nelle altre città della Repubblica islamica dell’Iran per la vittoria di Hassan
Rohani. La gente è scesa in strada convinta di aver contribuito a cambiare le
sorti del proprio paese, cantando e ballando ma soprattutto sventolando
bandiere viola, il colore del candidato della moderazione.
Hassan Rohani non è un volto nuovo della politica e
del potere iraniano, anche se dopo il comando del “falco” Ahmadinejad incarna
la svolta sul fronte della politica interna, ma soprattutto su quello della
politica estera, nei rapporti con gli Stati Uniti per una risoluzione diplomatica
e pacifica della questione nucleare.
Il mondo occidentale, particolarmente attento all’esito
di queste elezioni, ha accolto infatti con favore la vittoria di Rohani,
considerato un candidato “moderato-riformista”.
Hassan
Rohani «troverà negli Stati Uniti un partner se l'Iran rispetterà i suoi
obblighi sul fronte del programma nucleare», ha detto il capo dello staff della
Casa Bianca Denis McDonough. «Un potenziale segnale di speranza», ha aggiunto. «Se
Rohani è davvero interessato, come ha detto in campagna elettorale, a
ristabilire le relazioni con la comunità internazionale, ci troverà pronti».
La volontà di risolvere la questione nucleare non convince tuttavia Israele che
resta scettico. Israele fa sapere tramite il portavoce del Ministero degli
Esteri che giudicherà Rohani dalle “sue azioni in materia di nucleare e
terrorismo, sottolineando che “fino a
oggi sul programma nucleare iraniano ha deciso la Guida Suprema (l'Ayatollah
Ali Khamenei, ndr), non
il presidente”.
Ma chi è Hassan Rohani? Grande
militare e intelligente negoziatore, la sua vita politica ha radici lontane. La
sua carriera è stata forgiata da due figure di spicco della Repubblica islamica:
l’ayatollah Khomeini che ha inaugurato il potere teocratico ancora vigente in
Iran e Hashemi Rafsanjani, che fu presidente dell'Iran per due mandati, dal
1989 al 1997. Con lui, Rohani militò nella resistenza contro lo scià Reza
Pahlavi, fu arrestato e torturato. E’
stato anche comandante dell’aviazione nel periodo della guerra contro l’Iraq e
una volta terminato il conflitto capo dei pasradan, i 120mila guardiani della rivoluzione.
Rohani
è certamente un uomo di rottura, ma non troppo. La sua figura non farà di certo
ombra al leader supremo della Repubblica, Khomeini che decide ancora oggi le
sorti del paese.
Lisa
D’Ignazio
Basta ipocrisia. Sulla scuola servono poche regole obbligatorie
Non e' una cantante ne' una youtuber,
Appena arrivato al campo sportivo Paride Tilesi di Amatrice
In Bielorussia, si moltiplicano le mobilitazioni dei cittadini contro il governo Lukashenko.
Navigando tra Scilla e Cariddi,
Sono arrivati al decimo giorno di cammino, gli esponenti
Ora lasciateci lavorare. La scuola sara' migliore e piu' nuova
I manifestanti pro-democrazia hanno sfilato oggi nel centro di Hong Kong, sventolando bandiere e cartelli per invocare l'indipendenza della regione.
Con Aboubakar Soumahoro per gli invisibili
Il municipio della città di Anversa, nel nord del Belgio
Migliaia di persone a Hong Kong hanno sfidato il divieto a manifestare per commemorare i 31 anni dal massacro di piazza Tienanmen
La comunita' scientifica non la esclude, non e' certa la seconda ondata, chiaramente noi ci auguriamo
Minacce di morte (e lo spettro di Jamal Khashoggi) per chi si oppone a Neom,
L'Italia Team scende di nuovo in campo
Buongiorno Milano, oggi dal Duomo, accanto alla nostra Madonnina.
Non interrompere la ricerca delle oltre 61.000 persone