E' il simbolo dell'Aquila e della sua nascita. E' anche il segno dell'unione tra i novantanove castelli che nel XIII secolo determinò la fondazione della città. Anche oggi a distanza di secoli rappresenta la città, non nella sua gloria, ma nel suo declino.
La fontana delle novantanove cannelle situata nella zona della Rivera, è una delle più antiche fontane del centro storico, oggi lasciata all'abbandono.
Il primo monumento ad essere restaurato grazie al contributo del FAI e ad attirare di nuovo dopo il sisma la curiosità dei turisti non ha diritto all'Aquila neppure dell'ordinaria manutenzione. Una condottura rotta, un chiusino che non funziona e il monumento della bellezza dell'Aquila diventa il simbolo della sua bruttezza.
Dopo due mesi di dissesto idrico e di sollecitazioni da parte dei cittadini affinché l'amministrazione
intervenga, l'Assessore alle Opere Pubbliche Alfredo Moroni ci ha spiegato al telefono che l'intervento
non può essere realizzato nell'immediato perchè il monumento è vincolato dalla Sovrintendenza dei beni
culturali. Questa invece la risposta dell'Assessore alla Ricostruzione dei beni Storico artisti e monumentali. Il monumento più importante della città, tanto da essere anche l'immagine della home page del sito del Comune dell'Aquila, rappresenta ancora la città in cui la ricostruzione fin ora è ancora un punto interrogativo e l'abbandono e la desolazione regnano sovrani.