Una foto appesa al
collo portata come una borsa: è quello che rimane delle 32 vittime della Strage
di Viareggio. Le portano sempre con sè i familiari delle vittime per non
dimenticare, per non tacere. E lo hanno fatto anche oggi in occasione
dell’apertura dell’udienza preliminare al polo fieristico di Lucca.
Alle 23:48 del 29 giugno del 2009, il treno merci Trecate-Gricignano, con il suo convoglio di
quattordici carri cisterna contenenti GPL, deraglia trascinando
fuori dai binari altri quattro carri. La fuoriuscita del gas al contatto
con l'ossigeno causa l’incendio. I danni sono immediati e
11 persone muoiono in pochi minuti, investite dalle fiamme o travolte dal
crollo degli edifici; 2 altre persone sono stroncate da infarto e decine sono ferite; di esse molte
rimangono gravemente ustionate, e la maggior parte muore, molti anche a
distanza di diverse settimane dall'evento.
Anche questa mattina i familiari delle vittime hanno portato il
loro dolore con un mini corteo. In testa lo striscione “Viareggio 29.6.2009.
Niente sarà più come prima”.
Stralciate durante
l’udienza di questa mattina le posizioni di Trenitalia,
Fs Logistica Rfi, della ditta di revisioni Cima, e del suo titolare.
Le difese hanno sostenuto di non aver ricevuto la mail con
cui la procura avrebbe dovuto notificare l'avviso di chiusura delle indagini.
Il giudice ha comunque deciso di non interrompere il procedimento per le altre
parti: con ogni probabilita' le cinque posizioni
stralciate saranno riunificate alle
altre nell'udienza in programma per il 22 maggio.
"Vogliamo
giustizia e vogliamo che quello che è successo a Viareggio non accada più.
Quello che chiediamo è che si spenda in sicurezza" ha detto la
coordinatrice dei familiari Daniela Rombi.
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